Penalizzazioni sulla polizza ad accumulo di capitale

polizza vita penalizzazioni ad accumulo di capitaleSpesso l'impegno economico assunto sottoscrivendo una polizza diviene troppo gravoso: è in questo caso che si pone la domanda relativa alla possibilità di ridurre il premio da pagare o, addirittura, di sospendere i pagamenti prima della naturale scadenza del contratto sottoscritto. Se questa necessità si configura effettivamente, occorre comprendere che cosa avviene e quali sono le conseguenze a cui il contraente va incontro.

Generalmente non è possibile ridurre l'importo dei premi dovuto per un prodotto assicurativo,  Soprattutto, però, occorre distinguere tra le varie tipologie di prodotti assicurativi e cercare di comprendere quali sono i relativi effetti e le conseguenti penalizzazioni derivanti dall'interruzione dei pagamenti sui differenti prodotti, fermo restando che si tratta di indicazioni generiche e che è indipensabile consultare attentamente le Condizioni Generali di Assicurazione della propria compagnia e le specifiche del contratto sottoscritto per la propria assicurazione.

Molte persone, soprattutto in grandi città come Roma dove, accanto a molte situazioni di grave crisi economica, convivono anche persone con grandi possibilità economiche, decidono di sottoscrivere una polizza ad accumulo di capitale. Generalmente, in questo genere di polizze, il contraente al momento della stipula del contratto, si impegna a pagare un determinato premio per un certo numero di anni, finché il contratto non arriva alla sua scadenza naturale. A questo impegno economico corrispondono delle prestazioni economiche (siano esse un capitale o una rendita) che possono essere godute sia durante il periodo di versamento, sia dopo il suo termine.

Se per qualche motivo il contraente interrompe il versamento dei premi periodici, il contratto può essere comunque mantenuto in vita fino alla scadenza prestabilita, accettando una riduzione del contratto stesso. Ciò implica che la prestazione finale sarà comunque garantita anche se a condizioni diverse da quelle inizialmente pattuite, per questo si avrà diritto a una prestazione ridotta, ricalcolata cioè tenendo conto del numero di anni mancanti al momento della naturale scadenza del contratto.

Ogni compagnia assicurativa e ogni singolo prodotto appartenente a questa tipologia di assicurazioni prevede delle specifiche tecniche che regolano l'interruzione dei premi e le modalità di calcolo della prestazione ridotta. Nella quasi totalità dei casi sono previste anche delle penali, per l'interruzione del pagamento dei premi, così pesanti da erodere il rendimento ottenuto negli anni precedenti, quando il capitale è stato versato regolarmente. Tendenzialmente la prestazione sarà tanto più ridotta quanto maggiore è il numero di anni mancanti alla naturale scadenza del contratto.

I vincoli e le penalizzazioni più pesanti sono in genere previsti per le assicurazioni a premio annuo e per le assicurazioni rivalutabili.

Cosa avviene nella polizza caso morte

La tipologia temporanea caso morte (TCM) è, invece, soggetta a un meccanismo del tutto differente. In questo tipo di assicurazione il premio è versato a fondo perduto e non per un accumulo finalizzato a generare un rendimento. Ciò implica, almeno nei prodotti più diffusi, che se il rischio di morte non si configura effettivamente, il capitale versato non viene in genere restituito dopo la natura scadenza del contratto e che l'operazione di riduzione del capitale non venga prevista dalle condizioni della polizza vita. Ovviamente è sempre possibile che il contraente non sia più nelle condizioni di versare il premio assicurativo precedentemente concordato; se ciò avvenisse effettivamente, il contratto, dopo un tempo prefissato dalle Condizioni Generali di Assicurazione (in  genere 12 o 24 mesi), sarebbe da considerarsi risolto, in modo pressoché automatico e il capitale accaparrato sarebbe trattenuto dalla compagnia assicurativa.

Altre polizze con penalizzazioni

Pesanti penalizzazioni sono generalmente previste anche nel caso delle cosiddette assicurazioni sulla vita miste dove una parte del premio viene destinata alla copertura del rischio di morte e, di conseguenza, determina, un aumento del premio dovuto. Meno vincolanti sono, invece, le polizze a premio unico che, in genere, prevedono profili di rischio molto elevati e che solo in alcuni casi prevedono una scadenza vincolante per determinate prestazioni che, se non rispettata, potrebbe determinare delle penalizzazioni.

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